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Andrea Camilleri

Nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925, Andrea Camilleri ha vissuto a Roma fino al 2019, anno della sua scomparsa. Regista, autore teatrale e televisivo, ha scritto saggi sullo spettacolo. Negli anni 1945-50 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il Premio St Vincent. Ha insegnato Istituzioni di Regia all'Accademia d'Arte Drammatica. La mattina, appena alzato, gli piaceva "tambiasare" per una "mezzorata" circa, facendo tutte quelle cose inutili come raddrizzare un quadro, scorgere la copertina di un libro, etc. Dal 1949 Camilleri lavorò come regista e sceneggiatore; in queste vesti ha legato il suo nome ad alcune fra le più note produzioni poliziesche della TV italiana, come i telefilm del Tenente Sheridan e del Commissario Maigret, e a diverse messe in scena di opere tetrali, sempre con un occhio di riguardo a Pirandello. Col passare degli anni ha affiancato a questa attività quella di scrittore; è stato infatti autore di importanti saggi "romanzati" di ambientazione siciliana nati dai suoi personali studi sulla storia dell'isola. La scrittura prende finalmente il sopravvento al momento dell'abbandono del lavoro come regista/sceneggiatore per sopraggiunti limiti di età (mai pensione fu più opportuna!). Del 1978 è l'esordio nella narrativa con "Il corso delle cose" (Lalli), mentre nel 1980 esce da Garzanti "Un filo di fumo" (riedito poi, come il primo, da Sellerio), primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell''800 e l'inizio del '900. Ma è nel 1992, con l'apparizione (sempre da Sellerio, che pubblica la gran parte delle sue opere) de "La stagione della caccia", che Camilleri diventa un autore di grande successo: i suoi libri, ristampati più volte, vendono ora mediamente intorno alle 60 mila copie. Oltre alle opere ambientate nella Vigàta di un tempo, ci sono i gialli della Vigàta odierna del Commissario Montalbano, con l'invenzione del quale arriva il grande successo. Montalbano è il protagonista di romanzi (il primo è "La forma dell'acqua", del 1994) e racconti che non abbandonano mai le ambientazioni e le atmosfere siciliane e che non presentano alcuna concessione a motivazioni commerciali o a uno stile di più facile lettura. Nel catalogo di orecchio acerbo, "L'uomo che aveva paura del genere umano", racconto inedito all'interno di "1989", un'antologia illustrata da Henning Wagenbreth.