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Julio Cortázar

Julio Cortázar, figlio di un diplomatico argentino, nato a Ixelles, nei pressi di Bruxelles nel 1914 e morto a Parigi nel 1984, dopo avervi vissuto per molti anni, tanto da essere naturalizzato francese, fu uno degli scrittori più significativi del Novecento. Le sue opere oltrepassano le barriere di genere, cambiano il rapporto tra testo e lettore, fanno del fantastico la normalità, manipolano la lingua come materia plastica. Secondo Vargas Llosa per Cortázar scrivere era giocare, divertirsi, organizzare la vita con l’arbitrarietà, la fantasia e l’irresponsabilità con cui lo fanno i ragazzi o i pazzi. Il suo rapporto con la scrittura così libero ha fatto sì che fosse il racconto, più che il romanzo, il suo genere prediletto: la brevità gli permetteva di cambiare stile di volta in volta a seconda di ciò che voleva raccontare. Fra i suoi libri più conosciuti: “Bestiario”, “Il giro del giorno in ottanta mondi”, “Gli Autonauti della Cosmostrada”, “Ultimo Round” e “Il gioco del mondo (Rayuela)”.“Fine del gioco”, pubblicato per la prima volta nel 1956 in Messico, dà il titolo a una raccolta di altri racconti che Cortázar aveva scritto intorno a quegli stessi anni.