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C’era una volta un cacciatore

ISBN 9788899064969

15,00 14,25

Descrizione

C’era una volta un cacciatore

Un libro di sole immagini. Nell’amore le parole sono di troppo. Chi è il cacciatore? chi la preda? Perché cacciare se è tanto bello essere cacciati?
Nella tradizione del mito greco di Atteone e Il re cervo di Le mille e una notte, di Fratellino e sorellina dei fratelli Grimm e La cerva nel bosco di Mme. D’aulnoy, l’autore dà un ulteriore giro di vite al tema della metamorfosi, da umano ad animale e viceversa. Niente è come si presenta agli occhi, tutto si trasforma, solo il cuore ha le diottrie giuste. Un’introduzione ai sentimenti e all’eterno gioco dell’amore in forma di albo illustrato.

Gennaio 2019
Età: Per tutti
Pagine: 40
Formato: 24x32
fileL'amore senza parole
2019-01-31-La Repubblica-tuttomilano
fileMetamorfosi amorose
2019-02-21-scaffale basso
fileLa magia delle fiabe
2019-03-08-Internazionale
file
2019-08-24-La lettura - Corriere della sera
Intro.
Un cacciatore ferisce la sua preda e nel cercarla, seguendone le tracce, si specchia nella stessa acqua nella quale la preda ferita si è appena abbeverata. Da lì parte il grande gioco delle trasformazioni: chi è la preda e chi il cacciatore? Da cerva a donna e da uomo a cervo per amore. E all'ultimo, proprio poco prima della conclusione un terzo piccolo personaggio fa la sua comparsa a suggello di un amore forte che è nato.
1. Metamorfosi di un cacciatore
Nella mitologia greca spesso si racconta di sorprendenti metamorfosi. di solito sono gli dei che si approfittano del loro assoluto potere sugli uomini a farvi ricorso. anche nel mito di Atteone succede che la dea della Caccia, Artemide, vistasi scoperta da Atteone durante una battuta di caccia, lo trasformasse in cervo. Nel libro di Fabian Negrin però le cose sono andate un po' diversamente. Cerca su un libro che racconti il mito di Atteone e nota le differenze. Per vedere come nel passato questo mito sia stato raffigurato cerca le tele di Tiziano e di Rembrandt dedicati ad Atteone con i suoi cani e a Diana con le sue ninfe, oppure il doppio gruppo scultoreo che è nei giardini della Reggia di Caserta.
2. L'amore t'attende
In C'era una volta un cacciatore, Fabian Negrin racconta, prendendo spunto dal mito di Atteone, una grande storia d'amore in cui un cacciatore si trasforma in cervo e una cerva si trasforma in donna. E' lo stesso Fabian Negrin che dice in una intervista che l'essere innamorati prevede necessariamente una trasformazione. Ti è mai successo di innamorarti? E se è successo, pensi di aver percepito in te delle trasformazioni? Negrin spiega molto bene che la forza dell'amore ci coglie impreparati e che per forza ci fa fare o dire cose che prima non avevamo mai detto o fatto. Se sei d'accordo con il suo pensiero prova a raccontare o a farti raccontare da un grande il suo primo innamoramento.
3. Acqua di fonte
In questo libro Negrin mette sempre scenari in cui l'acqua è testimone silenziosa. L'acqua sembrerebbe il elemento magico per eccellenza per accogliere o addirittura influire sulla trasformazione, sul passaggio da uno stato all'altro. Come vedi, il cacciatore beve quella stessa pozza in cui si è abbeverata poco prima la cerva ferita e poi si specchia. E la sua trasformazione è avvenuta. Prova a cercare nelle illustrazioni le occasioni in cui l'acqua diventa elemento di magia. Conosci altre fiabe in cui l'acqua ha il dono di trasformare o guarire? Ma qui l'acqua ha anche un altro ruolo che ha a che fare con la vita? Elenca per la tua esperienza quando l'acqua segna il principio di una vita.
4. Il colore parlante
Un altro elemento che in questo libro subisce una trasformazione è il colore. Nelle prime pagine, quelle dedicate alla caccia, il colore è nebbioso, domina il bianco e il grigio e poi, lentamente, fa la sua comparsa fino ad arrivare al suo apice alla metà del libro, in quel cielo notturno e in quel bacio potente. Poi tornano i toni soffusi del bianco e del nero e poi cosa succede ? Trova la ragione che lega queste scelte cromatiche allo svolgersi del racconto e scoprirai che anche il colore è un codice di comunicazione.
5. Il colore vibrante
Fabian Negrin non si limita a usare determinati colori per comunicare al lettore in assoluto silenzio, ma lavora anche con le superfici su cui il colore si stende. Si tratta di una carta giapponese, molto porosa e scabra che crea una texture sempre diversa su cui i morbidi pastelli creano un effetto di luce mossa, vibrante. Questo crea una sorta di ridondanza rispetto al tema di base del libro, ovvero la trasformazione. Negrin, come spesso fa, guarda anche ai grandi maestri. In questo caso i suoi riferimenti sembrano essere i pittori del tardo impressionismo e del post impressionismo che hanno saputo creare magistralmente la vibrazione della luce in natura attraverso l'uso dei colori piatti. Fatti mostrare dalla tua insegnante di arte un po' di esempi.
6. Il bacio
Il tema del bacio appassionato nella storia dell'arte vanta molti bellissimi esempi. Fai una gara in classe a chi trova il quadro o la scultura di bacio, non necessariamente tra un cervo e una fanciulla, che più rassomiglia al sensualissimo abbraccio di copertina. Il premio in palio indovina quale potrebbe essere? un bel bacio!
7. ...
Questo libro non lo si può considerare un silent book, perché sebbene la storia sia raccontata solo dalle immagini, esiste un testo di apertura e uno di chiusura. Testo e immagini convivono nello stesso oggetto ma non si toccano. Ti propongo l'ultima sfida: trova nell'ultima pagina di testo qualcosa di piccolissimo che manca...e se non te ne sei accorto, ti ho già anche ripetuto tre volte la soluzione.
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