Intro. Scene di vita in classe. Tutto in apparenza sembrerebbe normale, ma così non è. Il mondo è in fase di inspiegabile disfacimento, dopo una catastrofe non meglio definita che lo ha colpito. Il testo del 1971 impressiona per la sua visionaria attualità, come è proprio della migliore fantascienza. Sono i bambini a fare, qui come nella realtà, le domande più essenziali, quelle alle quali gli adulti non sanno dare risposte. In un contesto apocalittico (qual è quello a cui noi stessi ci stiamo forse avvicinando) il racconto ci interroga sui mutamenti che ci aspettano in un futuro fin troppo prossimo. |
1. Ken, uno dei pochi bambini di quella classe di sopravvissuti, si rifiuta di leggere un brano dal libro perché quello che è scritto su quelle pagine è frutto dell'invenzione di un autore. Lui, e con lui i suoi compagni, invece hanno bisogno di sentire e di raccontare solo ciò che è vero: ciò che i loro occhi hanno potuto vedere. Per tutti loro, la verità in quel mondo irriconoscibile diventa l'unico punto certo da cui ripartire. Di fronte alla difficoltà e al disorientamento è meglio cercare di 'evadere' con il pensiero, o anche tu come Ken e gli altri pretendi di confrontarti con la realtà, anche se durissima? |
2. Il Tempo Dilaniato I bambini che sono stati testimoni di questo cambiamento enorme che li ha colpiti sono in cerca di spiegazioni plausibili e le cercano dai grandi. Nessuno di loro però, genitori, quei pochi che sono ancora lì, o la stessa maestra hanno risposte da dare. Tutti però sono concordi nel dare un nome all'evento che ha cambiato le loro vite e il loro ambiente: il Tempo Dilaniato. Un nome scelto in modo arbitrario per identificare un prima e un dopo.
Nella storia contemporanea riesci, ragionandoci anche con il resto della classe, a individuare eventi dopo i quali nulla è stato più come prima? |
3. Il mio foglio è tutto strappato! Il mondo che circonda quella sparuta classe è tutto distrutto. Non c'è nulla che funzioni, tutto è rotto e nulla funziona. Non c'è più cibo, né possibilità di coltivare la terra. E ora anche quel che resta della scuola, crolla sulla testa dei bambini. Se la prontezza di riflessi non li avesse messi in allarme, suggerendogli di ripararsi sotto i tavoli, di loro adesso ci sarebbe solo povere. Eppure in questo scenario di apocalisse, uno dei bambini sembra preoccuparsi di un dettaglio: il foglio su cui stava scrivendo si è rotto. Secondo te perché per lui è così importante? Quanto importanti sono le piccole cose, quando tutto sembra perduto? |
4. Maria, un'altra bambina di quel piccolo gruppo di scolari, ha perso la vista eppure descrive la giornata come se l'avesse davanti agli occhi: “è una bella giornata” dice sognante e poi prosegue "l’acqua del Briney Lake è così brillante che non riesco a guardarla." Ken la prende in giro ricordandole che è cieca, ma lei risponde con sicurezza che lei dopo il Tempo Dilaniato ha imparato a vedere dentro di sé non quello che è ma quello che sarà. Prova a immedesimarti per almeno un'ora di una tua giornata nella vita di un cieco e poi, il giorno seguente, scrivi le tue impressioni. Sarebbe molto utile se fosse tutta la classe a farlo. |
5. Il Crepaccio Occidentale Così viene definito il confine tra il mondo conosciuto e riconquistato e tutto ciò che è al di là. I bambini, ma anche i grandi, sanno che al di là di quel taglio nella terra c'è l'ignoto, l'incertezza, l'azzardo. La maestra fa un pensiero in merito e dice tra sé che vivere è stato più importante che andarsene. Il dilemma è questo: ha senso lasciarsi indietro quelle poche certezze, anche se drammaticamente difficili da sopportare, e andare al di là, dove i ricordi della città di un tempo riaffiorano, con la consapevolezza che sono incerti come le sabbie mobili? Tu da che parte staresti? |
6. Gerhard Richter Come tutti i libri della collana Pulci nell'orecchio, anche questo bellissimo racconto di fantascienza ha solo due grandi immagini che lo illustrano e una meravigliosa copertina. In entrambi i casi, Negrin dichiara di essersi ispirato agli scenari familiari alla Henderson, il deserto del Texas, ma soprattutto all'opera di un grande artista contemporaneo: Gerhard Richter. Fai una ricerca e guarda come concepisce le sue opere. Poi, così come fa Negrin, prova a coglierne il senso e a progettare un quadro con le stesse modalità: da una parte prova a distorcere le forme e dall'altro fai il ritratto di qualcuno e poi con il pennello e colori del tutto diversi nascondine una parte. Secondo te che qual è il nesso che Negrin vede tra Zenna Henderson e Gerhard Richter? |