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I musicanti di Brema

illustrazioni di Claudia Palmarucci
traduzione di Anita Raja
ISBN 9788896806241

Non disponibile

Esaurito

Descrizione

I musicanti di Brema

Un asino spossato cronico, un cane rachitico, un gatto semicieco, un gallo da brodo. Hanno lavorato una vita intera ma adesso, esausti, non ce la fanno più. Per i padroni, che se ne sono serviti fino allo sfinimento, senza mai dar loro tregua né carezze, sono diventati un peso, inutili bocche da sfamare di cui liberarsi al più presto. Condannati a morte certa, fuggono lontano per inventarsi una vita. Ma la traversata è tremenda, la notte gelida, la fame acuta. Immancabili, i briganti. Che nella rilettura di Claudia Palmarucci vestono in giacca e cravatta, abitano in una tana di lusso, mangiano in piatti d’argento. Briganti ricchi e stimati, impeccabili. Briganti per bene. Così per bene, che sembrano ricordare tanti briganti del nostro tempo.

Marzo 2012
Genere: Classici
Età: dai 6 anni in su
Pagine: 36
Formato: 21 x 30,5
Intro
Quattro animali che hanno il destino segnato. Ormai troppo vecchi, considerati inutili, un peso per i loro padroni, decidono di giocarsi la loro ultima possibilità. Insieme, uno dopo l'altro, inseguono il loro sogno: entrare a far parte dell'orchestra della città di Brema. A Brema non arriveranno mai, ma la rinnovata fiducia, la voglia di stare assieme sarà la loro arma per sconfiggere il male del mondo.
1. Vietato buttare!
L'asino aveva la schiena rotta da tanti anni di pesi portati in groppa, il cane era senza più fiato, il gatto ormai ha denti spuntati e il gallo è solo buono per un brodo! La vecchiaia sembra essere sinonimo di inutilità. Ma noi sappiamo invece che essere vecchi significa tanto altro. Per la tua esperienza personale, magari ragionando sulle persone anziane che ti circondano, prova a elencare pregi e difetti dell'essere in là con gli anni.
2. La seconda possibilità
I quattro animali decidono che il loro momento non è ancora arrivato e si trovano un nuovo ruolo nel mondo. Quando tutto ormai sembra essere giunto alla fine, è giusto guardarsi ancora intorno. La volontà, la voglia di vivere, la fiducia in noi stessi sono utili appigli per andare avanti. E' importante credere nel futuro, cercare per sé o offrire agli altri una seconda possibilità. Tu per esempio, quale seconda possibilità suggeriresti a un nonno in pensione? E, guardandoti intorno, vedi persone anziane che sanno ancora essere importanti e utili per gli altri?
3. Condividere un sogno
La passione dell'asino per la musica è anche il sogno del cane, del gatto e del gallo. Praticare con gusto un certo sport, o ascoltare un tipo di musica, avere sempre una matita in mano, tutte queste sono nostre passioni. coltivarle, farle diventare un sogno futuro, ovvero farle durare nel tempo, e magari farle diventare la nostra occupazione, spesso richiede impegno e costanza. Tu condividi una passione con qualche amico? E' vero che sembra più leggero l'impegno se non ti senti solo nel farlo?
4. L'unione fa la forza
Questa famosa fiaba dei fratelli Grimm racconta che essere uniti rende più forti. Vi ricordate che per vedere dalla finestra fu necessario che il gallo si mettesse sulla testa del gatto che a sua volta era sulla schiena del cane che era salito sulla groppa dell'asino? E ancora, per mettere in fuga in modo definitivo i briganti, fu grazie ad un'azione condivisa che si arrivò al successo. Nel cooperare senza però perdere la propria identità (guarda per esempio come ciascuno si sia trovato il posto migliore per dormire secondo le proprie esigenze) gli animali hanno vinto. In che occasione può valere la pena di fare 'gioco di squadra'?
5. Homo homini lupus
Claudia Palmarucci dà una interpretazione molto personale di tutti i protagonisti della vicenda. I quattro personaggi animali li veste come contadini, persino i loro corpi sono di uomini adulti, ad eccezione di testa ed estremità. e invece rende animali quelli che nella fiaba sono descritti come uomini, ovvero i briganti. Ma la Palmarucci va anche oltre nel disegnare gli animali come appartenenti alla classe contadina e i briganti, invece, come lupi famelici in giacca e cravatta, tanto somiglianti ai quei banchieri senza scrupoli che hanno mandato all'aria le economie di mezzo mondo. Se dovessi giocare come fa la Palmarucci, in quale animale ti identificheresti e perché?
6. Pelogrigio e gli altri
Ti sarai accorto che i quattro animali, pur non conoscendosi, dopo poca strada fatta assieme sono già diventati amici. E a sancire questa loro amicizia, hanno subito istituito tra loro l'uso del soprannome. Spesso l'uso di un nomignolo è dettato dalla confidenza che c'è fra le persone. Talvolta un po' cattivelli, ma di solito benevoli, i soprannomi possono essere un modo affettuoso di rivolgersi agli altri. Prova a fare in classe il gioco del carattere, laddove ciascuno deve dire una sua peculiarità che lo distingue e su quello provare insieme a trovare un divertente soprannome.Bandite le cattiverie!
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