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I pisolini di Polly

traduzione di Marco Graziosi
ISBN 9788889025840

Non disponibile

Descrizione

I pisolini di Polly

Pisolini. Pennichelle. Sonnellini. Riposini. Polly li adora. Tutti, indistintamente. Accomodata in poltrona, distesa sul prato, china a fare i compiti, seduta al pianoforte, non fa alcuna differenza. Irresistibilmente, dopo un po’, un vago torpore la pervade, le palpebre diventano pesanti, gli occhi si chiudono. In tanti pensano sia una dormigliona, una pigrona. Ma si sbagliano. Polly è sveglia, molto sveglia. Gli occhi li chiude per vedere meglio. Per guardare dentro di sé. Per capire i desideri, per esorcizzare le paure. Così, in sogno, le odiate note dello spartito diventano un fastidioso sciame di insetti. La gigantesca, e incombente, figura del padre si fa piccina piccina. Il gatto che gioca col gomitolo si trasforma in un grande ragno che la intrappola nella sua ragnatela. E pazienza se qualche volta la cioccolata brucia sul fuoco, o il vaso dei pesci rossi si rovescia sul tappeto… Il libro che Peter Newell non ha mai pubblicato. La prima raccolta delle storie uscite fra il 1906 e il 1907 sulle pagine del Chicago Tribune.

Ottobre 2009
Età: dai 6 anni in su
Pagine: 288
Formato: 11 x 11,5
Pubblicato in: lingua francese, tedesca e spagnola
fileI pisolini di Polly
2009-10-16-Internazionale
fileMusica sulla carta
2009-10-11-Rimini Donna
fileI lunghi pisolini che non stancano mai
2009-12-12-La Repubblica
fileC'era una volta
2009-12-16-Elle
fileScaffale basso
2009-12-19-Avvenire (Popotus)
fileBabylonia
2009-10-26-Pulp
fileC'è l'avventura nei pisolini di Polly
2010-01-04-Il Messaggero
fileCari bimbi, state attenti a fare troppi sonnellini... E osservate gli animali
2010-06-07-Il Giornale
fileNewell tra buchi e razzi
2012-10-14-Il sole 24 ore
file
2013-07-03-Frammenti e pensieri sparsi
fileI pisolini d Polly
2020-07-22-Quasi
Intro
Le straordinarie avventure di una bimba: risucchi, annegamenti, inseguimenti, allagamenti, rapimenti e vendette. Tutto tra la cameretta e il giardino di casa! Un’incursione nei sogni dei piccoli. Quando gli adulti dormono.
1. Il paese delle meraviglie
Quello di Polly è la casa libera mentre i genitori sono indaffarati e distratti. Metamorfosi continue, capovolgimenti dimensionali, giocattoli che si animano e si vendicano. Osserviamo gli oggetti che usiamo tutti i giorni: a cosa somigliano? Se l’imbuto è quasi un cappello, cos’è una caffettiera? E una lattuga? Proviamo poi ad animarli: ad esempio, se fossimo il nostro spazzolino da denti, saremmo contenti di essere sfregati entro cavernosissime bocche puzzolenti? Infine, giochiamo con le dimensioni: facciamo finta di sederci su una sedia minuscola... E se il canarino fosse molto più grande di noi (e della gabbia)? Un gioco che può svelare paure segrete e stimolare la fantasia.
2. Incubi
Quanti risvegli bruschi per Polly! Ogni sogno nasconde un’esperienza fisica pericolosa o aborrita: annegare, precipitare, essere rinchiusa al buio o trovarsi in trappola, essere inseguita e punta da sciami d’insetti. Raccontiamoci i sogni che più ci fanno paura e mimiamoli, facendo attenzione a far bene le smorfie: averli raccontati sarà già un sollievo, ma con il mimo finiremo per sorriderci su.
3. Passatempi
Polly è ancora troppo piccola per girare il mondo e non ha fratellini con cui giocare. Così escogita mille modi per farsi compagnia: cucina il budino, culla le bambole, gioca a carte, fotografa, scrive, ascolta la musica. Quali sono i nostri passatempi? Cosa ci piacerebbe imparare? Cosa invece detestiamo fare?
4. Comico per bene
Polly è proprio buffa. La sua comicità è tutta giocata sulla mimica della faccia, capace di smorfiette deliziose ed esagerate, contrapposta a un corpo molto educato. L’abitino lindo, i capelli ravviati, le scarpette lucide di vernice: si capisce che è una bambina di buona famiglia. Infatti, studia il pianoforte, siede composta con la schiena ben ritta, chiede permesso quando occorre. Proprio il contrasto tra la buona educazione e le straordinarie vicende che le capitano fa scattare in noi il sorriso. Varrebbe la pena rivedere insieme qualche corto di Charlot, un gentiluomo alle prese con il mondo, questo sì talvolta peggiore di un incubo.
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