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Il racconto del lombrico

illustrazioni di Francesca Ghermandi
ISBN 9788889025642

Non disponibile

Descrizione

Tutto il mondo dell’orto è in grande subbuglio. Dalla lumaca al calabrone, dal grillo alla talpa, dalla chiocciola al lombrico. Tutti, nessuno escluso, hanno udito la terribile minaccia urlata dal contadino. Tutti sanno quant’è concreta: è già successo in molti orti vicini. Bisogna fare qualcosa, trovare il colpevole, impedire che per colpa di uno paghino tutti. All’assemblea non manca quasi nessuno. E ognuno si difende. Non ho mangiato che qualche seme? Io mi accontento di un fusticino? Figuriamoci se per un po’ di linfa? Ma un colpevole ci deve pur essere: è il lombrico ovviamente, uno dei pochi che all’assemblea non c’è? Evocativo come una fiaba di Esopo, un racconto in versi dalla saggezza antica sui mali passati e presenti della democrazia e della giustizia. Sullo sfondo delle coloratissime immagini di Francesca Ghermandi, una parabola per bambini, semplice e immediata, contro la demagogia e la scorciatoia dei capri espiatori. E per imparare a crescere consapevoli delle proprie responsabilità.

Collana: poesia e racconti in versi
Area tematica: Grandi questioni
Età: dai 6 anni in su
Pagine: 40
Formato: 19,3 x 30
Premio: Finalista al Premio Libro per l'Ambiente 2009|||
fileScaffale basso
2008-05-29-Avvenire (Popotus)
fileNon è colpa del lombrico se le verdure muoiono
2008-06-21-Corriere della Sera
fileEmigrazione, Dall'Atlante agli Appennini
2008-07-05-Europa quotidiano
fileE il poeta canta il capro espiatorio
2008-07-16-Il Messaggero
fileParabola sui mali di democrazia e giustizia
2008-12-15-La Sicilia
fileSe il lombrico diventa capro espiatorio
2008-05-17-La Provincia di Como
fileState attenti all'uomo pozzanghera
2008-08-09-La Stampa - Tutto Libri
fileLo scaffale dei piccoli
2008-06-07-La Repubblica - Almanacco
fileLa parabola del lombrico
2008-06-07-D La Repubblica delle donne
fileLa fattoria del lombrico
2008-06-12-Vivere
filePerchè racconto in dialetto
2008-07-31-Il Pepe Verde
fileIl racconto del lombrico
2008-06-30-Agricoltura Nuova
fileIl racconto del lombrico
2008-06-30-Giudizio Universale
fileLa favola di De Vita processa il lombrico
2008-05-16-La Repubblica - Palermo
fileIl racconto del lombrico
2008-05-06-Liberweb
fileUn lombrico contro la pena di morte
2008-05-29-Mentelocale
filePassaggi Tv e Radio
2008-12-23-Radio e Tv
fileUn libro per l'ambiente 2009: vince la coscienza ambientale
2009-05-12-Ambiente e Energia
fileCastronovo (Tantestorie): "La saggezza del lombrico"
2009-10-19-La Repubblica - Palermo
Intro
Le bestioline dell’orto sono convocate in Parlamento in seduta straordinaria. Per gli adulti, un agile e amaro libercolo sulla democrazia degenerata. Per i bambini, una coinvolgente immersione in un guaio da risolvere.
1. Natura domestica
Gli ortaggi sono piante addomesticate. Con l’agricoltura anche l’uomo si ciba della natura, oltre a milioni di altre specie animali. Conosciamo animali ‘vegetariani’? Il contadino del racconto usa la natura per nutrirsi lui solo e minaccia di avvelenare gli animali che rovinano il suo orto: cosa non quadra in questa meccanica? Il contadino si arrabbia come se ogni seme o foglia dell’orto fossero cosa sua: se fossimo uccelli o formiche, cosa ne penseremmo? Sappiamo tutti che molte popolazioni muoiono di fame, eppure il cibo non manca: come sono divise le risorse del pianeta? Come si potrebbe mangiare tutti?
2. L’assemblea
Il modo democratico per giungere alla risoluzione di un problema. Immaginiamo che la nostra classe sia come l’orto nei guai: se non raccogliamo sulla cattedra 100 cose belle da consegnare alla cattivissima maestra resteremo chiusi in classe fino a domenica. Cosa succede? Manteniamo la calma? Hanno tutti la parola? Si privano tutti di qualcosa o c’è qualcuno prepotente? Quali scuse adducono per non privarsi di nulla? Chi finisce per ‘pagare’ di più? Qualcuno ha poi pensato di andare a parlare con la maestra? Ma soprattutto, la maestra ha il diritto di tenervi prigionieri? E l’uomo di mangiare lui solo gli ortaggi e di uccidere gli abitanti dell’orto che risiedono lì da sempre?
3. La pena di morte
L’assemblea a grande maggioranza ha scelto di punire con la pena di morte il presunto colpevole. La democrazia è qualcosa di diverso dal potere della maggioranza? Credi sia sufficiente essere in tanti a dire la stessa cosa per essere nel giusto? Si può andare contro il parere della maggioranza? Da soli possiamo opporci a un’ingiustizia? L’Italia vanta un bel primato: il Granduca di Toscana abolì la pena di morte e la tortura il 30 novembre 1786 (ancora oggi per quella regione è giorno di festa). Entrambe furono ristabilite dalla dittatura fascista e definitivamente abolite dalla Repubblica nascente, nel 1948. Che opinione hai sulla pena di morte? A chi serve la morte di un uomo?
4. Il capro espiatorio
Nell’orto la riunione per discutere il da farsi diventa la ricerca del colpevole. Da trovare in fretta per tranquillizzare tutti o per liberarsi di qualcuno che non piace. Il Grillotalpa e i suoi compari, urlatori professionisti, aizzano la folla per sottrarsi al processo sommario. Ognuno difende il proprio orticello, minimizza il proprio impatto ambientale, giustifica le proprie abitudini alimentari contro l’unico che mangia in modo diverso: soltanto lui che mangia la terra può essere il cattivo. Perché il sospetto cade spesso su chi è diverso da noi? Su chi è solo o in minoranza? Abbiamo mai difeso un debole dal resto del gruppo? Ci vergogniamo? Abbiamo mai accusato qualcuno per sottrarci alla stessa accusa?
5. Ritrattorto
Giochiamo agli scienziati! Disegniamo le silhouettes di foglie, piante, semi, ortaggi, frutti e animali dell’orto, ritagliamole, sfidiamoci a riconoscerle, componiamole infine in arazzo per la nostra camera o classe.