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In punta di piedi

illustrazioni di Hervé Pinel
traduzione di Rosa Chefiuta and Co
ISBN 9788832070002

15,00 14,25

Descrizione

In punta di piedi

Clara e Bernardo, a casa dei nonni, non riescono ad addormentarsi e si avventurano in cerca di uno spuntino notturno. Da qui comincia una meravigliosa passeggiata tra luci, ombre e parole in rima dove, per una volta, sono i grandi a fare dell’assurdo la quotidianità e ai bambini resta “solo” il compito di attraversarla insieme con coraggio.

Premio Nati per leggere 2020 3-6 anni

Febbraio 2019
Età: dai 3 anni in su
Pagine: 48
Formato: 22x28,5
Premio: Premio Nati per leggere 2020 3-6 anni
fileBernardo e Clara si tuffano nella notte
2019-02-14-Arezzonotizie
fileIn punta di piedi
2019-03-18-Teste fiorite
fileIn punta di piedi
2019-04-01-Andersen
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fileIn punta di piedi
2019-09-10-Liber
fileIn punta di piedi
2019-10-12-Luuk Magazine
Intro.
Addormentarsi in un letto che non è quello solito è un po' più difficile. E poi c'è una piccola fame non ancora soddisfatta. Partono così, fratello e sorella, per un'avventura notturna attraverso la grande casa dei nonni. I corridoi che percorrono, le scale che scendono, la cucina che raggiungono sono abitati. Da animali della giungla selvaggia, non gattini o canarini in gabbia: elefanti, tigri, serpenti e variopinti ara. Questa passeggiata esotica genera piccoli rumori che mettono in allarme i nonni... Ma tutto si risolve come in una divertente commedia degli equivoci.
1. Ortensia e Iginio
Andare a dormire a casa dei nonni è un'esperienza che molti bambini hanno provato. Tuttavia, nonostante sia bello stare con loro, in questa storia sembra che tra nipoti e nonni ci sia un mondo di differenze. Il mondo di Iginio e Ortensia è piuttosto originale, anche guardando di quali animali da compagnia si circondano. Quali sono le più grandi differenze tra te e tuo nonno o tua nonna, a parte l'età che vi divide? E quali sono invece le cose che vi accomunano? Perché non intervistate anche i vostri genitori e vi fate raccontare differenze e affinità con i loro nonni e nonne?
2. Interno notte
Una delle caratteristiche che subito colpisce chi sfoglia questo libro è il gran buio che lo attraversa. Fin dalla copertina, e poi fino all'ultima immagine tutto si svolge nell'ombra di una grande casa. Solo alcune macchie di colore, il pappagallo o la luce soffusa delle lampadine che danno volume ai corpi in ombra. Potresti sfogliare il libro secondo questa prospettiva e studiare un po' come si deve usare il colore " al buio". Prova a cimentarti anche tu e disegna qualcosa di semplice, per esempio una manciata di ciliegie, mettendole al buio con solo una torcia che le illumina di lato.
3. BADABUM! BUM
I fratellini affamati sono piuttosto goffi nel muoversi al buio e forse dipende anche dalla circostanza di non trovarsi a casa propria. Tu, a casa tua, se ti venisse una piccola fame notturna, andresti autonomamente in cucina o chiameresti i rinforzi perché camminare al buio non fa per te? Racconta se è capitato a te o a qualcuno della tua famiglia di inciampare, magari al buio, e di rompere qualcosa? E riguardo all'accesso al frigorifero, hai via libera oppure tutto quello che è conservato all'interno deve prima passare per le mani di un adulto?
4. In mimetica
Uno dei giochi visivi che fa Hervé Pinel, l'autore dei disegni, è quello di nascondere i due fratelli all'interno dell'immagine. Il gioco che fa però non è quello di disegnarli dietro un mobile, al contrario sfrutta alcune caratteristiche del loro abbigliamento, per esempio, e li mimetizza nell'ambiente. Una delle ragioni che sono alla base del mimetismo in natura sta proprio nel non essere visti dai predatori. In questo caso chi sono i predatori? L'altra ragione è dettata dal tentativo di spaventare il proprio competitore. Fai una ricerca scientifica e scopri un po' di animali che sono bravi a mimetizzarsi (oltre il camaleonte), non prima però di aver trovato, pagina dopo pagina, i due fratelli celati tra vasi e termosifoni.
5. Grangrosso & co.
Se il gioco visivo di Pinel è bellissimo, non è da meno il gioco linguistico di Christine Schneider. I nomi degli animali da compagnia dei due nonni sono davvero dei capolavori di ironia. Deve essersi molto divertita l'autrice e la traduttrice (che ha anche un nome ben buffo: Rosa Chefiuta & Co) a trovarli così divertenti. Solo un animale sembra non avere un nome, ed è la scimmia in salotto. Trovaglielo tu, ricordandoti però che il nome deve avere qualcosa a che fare con l'aspetto. Attento però che quella scimmia dei nonni non è un gorilla ma uno scimpanzé...
6. Nomen omen
Rimaniamo ancora sui nomi perché sarebbe bello ragionare sul significato di nomi o soprannomi. E su che cosa fa propendere per uno o per l'altro (si dice spesso, quel nome è perfetto per lei o lui) A te, per esempio, è mai capitato di dare i nomi ai tuoi animali (veri o peluche, che siano) e hai mai pensato che dare un nome a qualcuno o a qualcosa è anche un gesto di cura e affetto? Mentre talvolta il soprannome può essere tagliente e si porta dentro un po' il sapore aspro della presa in giro, vero? Tu nei hai uno? O ne hai dato qualcuno? Fai un elenco di tutti i soprannomi che avete in famiglia. E di quelli che senti a scuola e poi dividili in affettuosi e pungenti!
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