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L’autobus di Rosa

illustrazioni di Maurizio A. C. Quarello
ISBN 9788896806135

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Descrizione

L’autobus di Rosa

Detroit. Henry Ford Museum. Su un autobus d’altri tempi, al centro di un grande salone, sono seduti un vecchio afroamericano e un ragazzino, il nipote. È l’autobus di Rosa Parks, quello sul quale, a Montgomery in Alabama, lei si rifiutò di cedere il posto a un bianco. La storia il vecchio la conosce bene: su quell’autobus, quel primo dicembre del 1955, c’era anche lui. E comincia a raccontare. Di quando nelle scuole c’erano classi per bianchi e neri; di quando nei locali pubblici, proprio come ai cani, era vietato l’ingresso alle persone di colore; di quegli uomini incappucciati di bianco che picchiavano, bruciavano, uccidevano. Il bambino sgrana gli occhi incredulo, il vecchio è commosso. Ma non è tanto il dolore di quei ricordi a bruciargli, quanto la memoria di quel giorno. Di quando non solo non assecondò il rifiuto di Rosa, ma di tutto fece per distoglierla. Con il sostegno di Amnesty International, una grande coedizione internazionale per raccontare ai più piccoli la donna che cambiò la storia dei neri d’America.

Settembre 2011
Collana: albi
Età: dai 9 anni in su
Pagine: 40
Formato: 20 x 30
Pubblicato in: francese, inglese, tedesco, spagnolo, catalano, greco, portoghese, svedese, norvegese, coreano, sloveno
Premio: Menzione Speciale Libro per l'Ambiente 2012 | The White Ravens 2012 | Finalista Deutscher Jugendliteraturpreis 2012 | Selezionato Die Besten 7 in Germania e Austria | Finalista Prix Sorcières 2012 in Francia | Finalista Prix Littéraire Valdegour Pissevin Vallon Jeunesse de Nîmes | Premi LLibreter 2012, Album Illustraat, Spain | Nominasjoner til Kulturdepartementets oversetterpris 2012, Norvegia | Prix 2013 du Mouvement pour les Villages d'Enfants
Intro
Al Museo Ford di Detroit, due testimoni del no che disse Rosa Parks il 1 dicembre del 1955: da un lato un ignaro autobus di linea di Montgomery, oggi custodito lì, dall'altro un vecchio signore di colore che, in visita con il nipote, racconta come andarono le cose in quel fatidico giorno. La storia di una donna nera, gracile e decisa, che ebbe la forza di opporsi ad una ingiustizia che riguardava lei in quel frangente, ma anche milioni di altre persone, raccontata con rimorso, vergogna e commozione da chi quel giorno, pure essendo accanto a lei sul bus, non ebbe lo stesso suo coraggio e determinazione. Un viaggio a ritroso nel passato dell'America, fatto in un giorno emblematico per la nazione: l'elezione del primo presidente afroamericano.
1. Whites only
Negli Stati Uniti fino agli anni Cinquanta la segregazione nei confronti degli afroamericani era spesso sancita dalla legge. Esistevano scuole per bianchi e scuole per neri, locali pubblici, come bar e ristoranti, che vietavano l'ingresso alle persone di colore. Negli autobus, come successe in quello di Rosa Parks, i neri erano tenuti a cedere il loro posto ai bianchi qualora questi non avessero dove sedersi. Conosci esempi di realtà in cui razzismo e discriminazione son la consuetudine?
2. No!
Il racconto di un testimone che non ebbe la forza di unirsi al no di Rosa Parks fa riflettere su quale sia per ognuno di noi il punto di saturazione che accende la nostra ribellione di fronte all'ingiustizia. Rosa Parks era una donna semplice, lontana da velleità sovversive, ma quel giorno tornava da una faticosa giornata di lavoro e nel suo sfinimento e nella stanchezza per essere trattata come una persona inferiore, trovò la forza per opporsi. Ti è capitato di trovarti da solo a difendere qualcuno di fronte a un'ingiustizia? Pensi che anche il no di una sola persona possa comunque risvegliare le coscienze degli altri di fronte a un sopruso?
3. Una piccola donna un gran movimento
Rosa Parks divenne immediatamente un simbolo per il movimento per i diritti civili. Il suo singolo no diventò subito il no di tutti. Dopo poco, sotto la guida dello stesso Martin Luther King, partì un'azione comune di boicottaggio del trasposto pubblico della città: nessuna persona di colore prese più un mezzo pubblico per più di un anno, fino a che la Corte Suprema sancì l'abolizione della segregazione sugli autobus dell'Alabama. Quali sono secondo te le possibili strategie per poter far valere i propri diritti? Essere in tanti può fare la differenza?
4. L'autobus al museo
Il nonno del racconto di Silei porterà sempre in sé il ricordo di quella giornata che cambiò la Storia, ma sa bene che essere testimoni implica la trasmissione ad altri, in particolare alle nuove generazioni, la memoria dei fatti. Raccontare ai più giovani il passato serve a creare in loro legami, trame e nessi con quello che è il presente. Capire e spiegarsi l'attualità richiede necessariamente la conoscenza del passato ed è per questo che assume ancora più valore raccontare la storia di Rosa Parks il giorno dell'elezione di Barak Obama alla Casa Bianca. Quali sono i modi più efficaci per mantenere viva la memoria delle cose? Scrivere? Conservare? Raccontare? Disegnare (guarda quanto le tavole di Quarello evochino memorie)? oppure?
5. Non è mai troppo tardi!
Il nonno non osò schierarsi al fianco di Rosa Parks quel giorno, non la difese, le diede il consiglio sbagliato, non seppe vedere e cogliere l'occasione che la circostanza gli stava offrendo. Non seppe salire sull'autobus della Storia e ancora oggi si pente, agli occhi del nipote, della propria codardia. Ma nonostante questo, dimostra di avere del coraggio tardivo nel chiedere scusa al nipote per l'errore commesso all'epoca. Ed è per questo che lo esorta a tenere gli occhi aperti sulla vita e a non fare lo stesso sbaglio che fece lui. È insolito che un adulto chieda scusa a un piccolo. A te è capitato di ricevere le scuse da parte di un grande? E per te invece quanto è difficile ammettere un errore?
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