Chiudi

L’ultimo viaggio N. E.

Il dottor Korczak e i suoi bambini

illustrazioni di Maurizio A. C. Quarello
traduzione di Paolo Cesari
ISBN 9788832070316

13,00 12,35

Descrizione

L’ultimo viaggio N. E.

Simone, poco più che adolescente, tiene per mano il piccolo Mietek. Insieme ai loro compagni dell’orfanotrofio – mesti, ma la testa alta e una canzone sulle labbra – stanno attraversando le strade di Varsavia per raggiungere l’altra parte, il ghetto. Così hanno ordinato gli occupanti tedeschi. A guidare quella comunità, come sempre, Pan Doktor, il dottor Korczak. Non la fame, né le malattie, e neppure le sadiche angherie naziste riescono a intaccare i principii e le pratiche della loro convivenza. Nel prendersi cura di Mietek, Simone gli racconta della Repubblica dei bambini, con tanto di Parlamento, Codici, Tribunale. E poi del giornale murale, delle sedute di lettura, delle rappresentazioni teatrali, delle vacanze alla colonia estiva… Quel treno che li preleva nell’estate del 1942, però, non in campagna li avrebbe portati ma nel lager di Treblinka.

Gennaio 2020
Collana: Orecchio acerbo economica
Età: dagli 8 anni in su
Pagine: 64
Formato: 20 x 30
Premio: 2° Premio Cassa di Cento 2015 Sezione Scuola Secondaria di I grado | 2° Premio Cassa di Cento 2015 Concorso illustratori
fileLa giornata della Memoria: L'ultimo viaggio del dottor Korczack e i suoi bambini
2015-01-25-Nuvole di sogni da Clà
file“L’ultimo viaggio” di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. C. Quarello
2015-01-27-Libri e Marmellata
file"L'ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini" dagli 8 anni in su
2015-01-25-Il Corriere della Sera
fileOmaggio a Janusz Korczak
2015-02-02-Corriere della sera
fileKorczak, la repubblica dei bambini e quell'ultimo viaggio a Treblinka
2015-02-01-Il Messaggero
fileIl viaggio di Korczak
2015-02-11-Pagine ebraiche
fileDalla parte dei bambini. Sempre.
2015-02-01-La voce romana
filePan Doktor
2015-02-11-Leggendaria
fileMINORI. Giorno Memoria, l'ultimo viaggio del dottor Korczak
2015-02-11-Giornata della memoria
fileIl dottor Korczak e l'ultimo viaggio
2015-02-11-Teste fiorite
file Un tratto innocente e polacco
2015-02-27-Polonicult
fileSignor dottore
2015-02-13-Internazionale
file?Il dottore dei bimbi di Treblinka
2015-02-06-L'Avvenire
fileL'ultimo viaggio - Irène Cohen-Janca, Maurizio A.C. Quarello
2015-03-18-SoloLibri
fileL’ultimo viaggio. Il dottor Korczak e i suoi bambini
2015-04-29-LG Argomenti
fileL'ultimo viaggio
2015-05-13-Il Pepeverde
fileL'ultimo viaggio verso Treblinka
2018-01-26-Sesamo didattica interculturale
Intro
Simone tiene per mano il piccolo Mietek. Insieme ai loro compagni dell’orfanotrofio stanno attraversando le strade di Varsavia per raggiungere l’altra parte, il ghetto. Così hanno ordinato gli occupanti tedeschi. A guidare quella comunità, Pan Doktor, il dottor Korczak. Non la fame, né le malattie, e neppure le angherie naziste riescono riescono a intaccare i principii e le pratiche della loro convivenza. Nel prendersi cura di Mietek, Simone gli racconta della Repubblica dei bambini, del giornale murale, delle sedute di lettura, delle rappresentazioni teatrali, delle vacanze alla colonia estiva… Quel treno che li preleva nell’estate del 1942, però, non in campagna li avrebbe portati ma nel lager di Treblinka.
1. Scacciare la tristezza.
I bambini dell’orfanotrofio di Varsavia sono costretti a lasciare la loro bella e grande casa bianca, un posto in cui sono stati felici, per andare dall’altra parte, nel ghetto, una zona della città riservata agli ebrei, angusta e sporca, circondata da muri e da filo spinato, controllata dai soldati tedeschi. Ma li guida il dottor Korczak che si oppone alla tristezza e trasforma quel misero trasloco nel viaggio di una grande compagnia di teatro, con i bambini a testa alta che cantano. Vi è mai capitato di sentirvi tristi? Quando? Siete riusciti a scacciare la tristezza e a darvi coraggio? Come?
2. Prendersi cura degli altri.
Una regola della Casa dell’Orfano è prendersi cura gli uni degli altri. In particolare ogni bambino che arriva all’orfanotrofio è aiutato per tre mesi da uno più grande. Simone, per esempio, è il tutore del piccolo Mietek. Che cosa significa prendersi cura di un’altra persona? C’è qualcuno che lo fa per voi? E voi vi siete mai presi cura di qualcuno? Come?
3. Fratelli.
Un giorno un professore legge ai bambini un componimento di un poeta polacco Isaac Peretz, dal titolo “Fratelli”. Bianche e brune, gialli e mori, Mescoliam tutti i colori. Siamo tutti fratelli e sorelle, Degli stessi genitori, Dio ha creato un solo sentiero Nostra patria è il mondo intero. Siamo tutti fratelli e sorelle. Ai bambini piace talmente tanto da farla diventare una canzone e decidono che sarà l’inno dell’orfanotrofio. Qual è il significato di questa poesia? Lo condividete? Dividetevi in gruppi e provate a scriverne una da proporre come inno della vostra classe.
4. La Repubblica dei bambini.
La Casa dell’orfano era stata organizzata dal Dottor Korczak come una vera e propria Repubblica, con un Parlamento e venti Deputati che decidevano le cose importanti, e soprattutto con un Tribunale, perché non ci fosse ingiustizia e i problemi di tutti, bambini e adulti, venissero presi sul serio. Che cos’è la giustizia? Secondo voi è importante? Potete fare un esempio di cos’è giusto e cosa non lo è?
5. Non si può amare tutti, ma tutti hanno diritto al rispetto.
Uno degli insegnamenti del Pan Doctor che Simone ripete a Mietek è che non si può amare tutti ma bisogna comunque rispettare tutti. Cosa significa? Si può obbligare una persona a voler bene a un’altra? Il rispetto cos’è? E’ importante rispettare gli altri? Perché?
6. Un diario personale.
Il cibo scarseggia, il ghetto rappresenta un piccolo mondo chiuso in cui arrivano solo frammenti di notizie da fuori che non fanno che alimentare paure per il futuro di tutti i suoi abitanti. I bambini del dottor Korczack sono spaventati, in balia di qualcosa che non riescono a comprendere, ma Pan Doktor vuole fare di tutto perché conservino un po’ di serenità. Così consiglia a tutti di tenere un diario, così come sta facendo lui, e di condividere quello che viene scritto. Avete mai tenuto un diario personale? Provate a scriverne uno per una settimana e poi a scuola, chi vorrà potrà condividerne dei brani.
Iscrizione newsletter