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La valigia delle carabattole

illustrazioni di Luci Gutiérrez
traduzione di Raffaella Belletti
ISBN 9788889025871

14,00 13,30

Descrizione

La valigia delle carabattole

“C’era una volta un sarto, che un bel giorno si mise a fantasticare e fece un gran guazzabuglio tra le cose che stava cucendo: a un uomo cucì una giacca con tre maniche; a un altro applicò una gran tasca sul cappello; e a una strega cattiva confezionò un vestito con le maniche cucite insieme.” Un disastro. Anche perché, al momento della consegna dell’abito alla strega, è lei e non il sarto a fare la fattura: dovrà portarle lui tutte quelle carabattole! E tutte insieme, per sempre. O almeno fino a quando qualcuno vorrà prendersele. Il sarto è disperato, ma la moglie ha un’idea. La strega ha detto portare, non indossare. Detto, fatto. Prende tutte le cose da niente e le ficca in una valigia. Il sarto si rassegna a quella inseparabile compagnia, ma… ecco che la valigia diventa un misterioso oggetto dei desideri. Prima se la prende un gruppo di ladri. Poi è il più furbo del quartiere che l’arraffa. E dopo se la contendono tutte le donne della città. Strega compresa. Ma infine sarà proprio lei, la strega, a restare in trappola dentro quel vestito con le maniche cucite insieme…

Settembre 2010
Età: dagli 8 anni in su
Pagine: 40
Formato: 21 x 28
Premio: Finalista alla quarta edizione del CJ Picture Book Award|||
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Intro
Se notiamo una valigia abbandonata in stazione o nella sala d’attesa dell’aeroporto, ormai avvisiamo tutti la polizia. Ma cosa succede se notiamo un uomo che non abbandona mai e poi mai la sua valigia, nemmeno per andare in bagno?
1. Errore e fantasia
Improvvisamente, un giorno, un sarto dà di matto (così almeno pensano i clienti insoddisfatti): confeziona abiti tutti sbagliati, impossibili da indossare. Forse il sarto, cucendo per sbaglio tra loro i polsini dell’abito blu, è rimasto affascinato dall’errore e ha preso gusto alla fantasia... Le regole base della sartoria sono saltate! Dagli errori nascono spesso progetti geniali, scoperte impensabili e anche il buonumore: hai mai sbagliato qualcosa? Come ti sei sentito? Era grave davvero?
2. L’oggetto del desiderio
La valigia misteriosa diventa immediatamente l’oggetto del desiderio di molti, che vogliono assolutamente entrarne in possesso. Costi quel che costi. Spesso crediamo che alcune cose possano renderci felici: siamo pronti a tutto pur di averle, a pagare cifre enormi, a fare i capricci, a rubare. Abbiamo mai desiderato tanto una cosa che, una volta ottenuta, non ci ha reso così felici come ci aspettavamo? Cosa desideriamo fortemente? La nostra camera è piena di...? Se dovessimo scappare via, cosa porteremmo con noi? Quante cose inutili abbiamo? Quali invece sono le cose inutili ma alle quali siamo legati per affetto? E le cose belle, sono inutili?
3. A doppio taglio
Dopo i briganti, il furbo del paese e le donne vanitose, anche la strega cade nel tranello da lei stessa ordito: il potere è un’arma a doppio taglio, sembra convenire in tutto e invece rivela presto i suoi contro. Conosci persone ‘potenti’? Come vive il bullo della classe? E il capo di una banda criminale? È una vita invidiabile? Cos’è il potere?
4. Una penna contro il re
Ljudmila Petrusevskaja fu criticata durante il regime sovietico a causa dei suoi lavori che, ironici, fantasiosi e visionari, non erano funzionali alla propaganda (così spensierati!) e finivano per criticare tra le righe vizi e magagne degli uomini al potere. Conosci scrittori che per il loro lavoro sono controllati, criticati, sorvegliati? Come mai il potere teme gli artisti?
5. Alta moda - anti moda!
Chi ha dimenticato le bamboline di carta, da vestire di tutto punto, dalla biancheria ai guanti da sera? Riscopriamole, rinnovandole. Vestiamole sì, ma con la collezione autunno-inverno firmata dal sarto bizzarro: maniche a farfalla senza bustino, scolli squadrati fuori misura, pantagonne senza vita e scarpe con doppi tacchi. Liberiamo la fantasia e disegniamo abiti così strani che non si possono indossare... indossiamo anche noi capi scomodi o brutti, gelidi d’inverno e soffocanti d’estate? Perché lo facciamo?
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