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Corso si Laurea in Disegno Industriale e Comunicazione Visiva
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Le cure della grafica
di Fausta Orecchio

Collane? Nessuna.
Fasce d’età? Qualcuna.
Formati? Molti. Quasi uno per ciascun libro. Nello sforzo, a volte titanico, di trovare il formato giusto, quello giusto davvero, per ogni libro.

E allora? Qual è il progetto editoriale? E come fa ad arrivare in libreria un editore senza collane, che pubblica libri per bambini ma che poco somigliano ai libri che solitamente vengono definiti “per bambini”, con formati che cambiano continuamente? Ma quest’ultimo per fortuna è il compito di chi si occupa della promozione e della distribuzione.
A noi, per ora, non resta altro che provare a descrivere un progetto,forse editoriale, che attraversa tutti i libri e, paradossalmente, li rende ciascuno diverso ma simile all’altro.

I piedi ben saldi nel contemporaneo

In un mondo che diventa ogni giorno più complesso, ai bambini non vogliamo offrire facili semplificazioni, ma strumenti per orientarsi, per capire e affrontare i problemi, grandi e piccoli, della realtà che circonda loro come noi adulti. Proponendo, tutte le volte che ci riusciamo, un punto di vista “altro”. Fuori dai luoghi comuni e dalle mode.

La politica d’autore
Orecchio acerbo si è caratterizzato fino ad oggi per la scelta dei disegnatori, dando all’illustrazione un valore
narrativo fondamentale. L’illustrazione d’autore ha connotato tutti i libri fin qui pubblicati. Questa, d’ora in poi, sarà solo una pre-condizione. L’attenzione, nel prossimo futuro, si concentrerà sulla scrittura.

Rompere le gabbie della letteratura per l’infanzia
Abbiamo lavorato nella convinzione che non esista la letteratura per bambini e quella per i grandi. E che ai bambini si possa,
e si debba, parlare di tutto. L’importante è come lo si fa. I bambini più degli adulti sono disposti a capire e a parlare molte lingue, fra queste quella della grafica.

Ricerca, sperimentazione
Se è vero che gran parte del mondo degli adulti è percorso dalla costante attrazione per il “già visto”, non altrettanto si può dire per chi è costretto a ricercare e a sperimentare sulla propria pelle per crescere: i bambini. Pensiamo quindi che, in una casa editrice che si rivolge a loro, uno spazio importante deve avere la tensione per la ricerca di nuove strade e nuovi linguaggi, e l’apertura a nuovi talenti.

Abbiamo provato a svolgere il compito -è un caso che sia il periodo degli esami di maturità?- e a raccontare, in sintesi,
le idee che ci hanno accompagnato in questi due anni. E qualche intenzione per il futuro.

Dice la “carta del progetto grafico”: il grafico è il regista. Ma se diventa anche il produttore la questione si fa complicata e terribilmente rischiosa. Essere grafici è la nostra condanna, costantemente in conflitto con noi stessi, per cercare
di tenere in equilibrio i costi di produzione, le vendite in libreria e la voglia di continuare a “girare” e a far girare buoni libri.

Ad oggi ne abbiamo fatti venti. Ciascuno ha una sua storia grafica. Ma questo, un po’ di questo, abbiamo deciso
di raccontarlo attraverso le immagini.

Didascalie:
Il marchio disegnato nel 1997 da Rita Ravaioli, quando ancora lo studio si chiamava studio grafico Fausta Orecchio. Nel 2000, con la fondazione di Orecchio acerbo, è diventato il nuovo simbolo dello studio e, successivamente, anche quello della casa editrice.

Il gigante Gambipiombo, scritto e illustrato da Fabian Negrin. È il primo libro, pubblicato nel dicembre 2001.
Il carattere tipografico fondamentale è il Din Mittelschrift. Tutti i caratteri sono stati ridisegnati a mano libera, per integrarli maggiormente con le illustrazioni. Il libro è stampato su carta patinata con verniciatura serigrafica lucida, per garantire la resa cromatica dei disegni. Il formato (cm. 100 x 16,5) è studiato per evitare gli sfridi, ottenendo 4 libri su ogni foglio 70 x 100 con la stampa in bianca e volta utilizzando solo 4 lastre.

Una doppia pagina del libro di prossima pubblicazione Topissimamente tuo, diciotto racconti in versi di Francesca Lazzarato illustrati da Fabian Negrin. Il libro, composto da 32 pagine, sarà stampato a due colori; 16 pagine saranno in rosso + verde
e 16 pagine in arancio + blu. Dalla sovrapposizione dei colori abbiamo creato due tabelle cromatiche di circa 40 tinte ciascuna che sono state usate da Fabian Negrin per realizzare i disegni. Il libro verrà allestito ad ottavi, in modo che sia possibile variare la bicromia ogni otto pagine. Nell’esempio, la pagina di sinistra utilizza la bicromia rosso/verde, e quella di destra la bicromia arancio/blu. La copertina verrà stampata in serigrafia su cartone ondulato.
Il cartone ondulato ha un costo estremamente basso ed è uno dei materiali che abbiamo utilizzato spesso per la confezione della copertina.
A fianco, i primi due titoli della serie Le avventure di Barbaverde di Lorenzo Mattotti e Jerry Kramski.
In questo caso abbiamo sfruttato le caratteristiche di rigidità e al tempo stesso di flessibilità del materiale, per creare un dorso molto largo rispetto alla foliazione di 24 pagine, che caratterizzasse fortemente la serie. Tuttavia, come ogni esperimento, ha creato qualche problema. Nei titoli successivi della serie, sono state fatte alcune modifiche alla fustella, ai materiali e all’allestimento per arrivare ad una confezione convincente.

Il mondo invisibile, undici racconti di Fabian Negrin. Al libro hanno lavorato nove disegnatori e un racconto è stato interpretato graficamente da Giovanni Lussu. A fianco, una doppia pagina di questo racconto. Questo è quanto ci ha scritto Giovanni, quando ci ha inviato le prime prove: “Il carattere è tutto “traccia contorno”, e quindi la visualizzazione su schermo, senza ATM, non è perfetta; si tratta però di caratteri che hanno di per sé contorni piuttosto random (è una font realizzata da James Mosley riprendendola da un campionario del 1813, lo stesso dal quale Matthew Carter ha derivato il suo Miller). Segnalo che nella divisione in sillabe (nelle parole dei dialoghi) ho seguito, contro le convenzioni ortografiche dell’italiano, quanto argomentano gli studiosi di fonetica, e quindi le consonanti doppie (eccettuate le nasali “mm” e “nn”) vanno tutte a capo”. Il libro è stampato a due colori ed è composto in Garamond.

In basso, due pagine de Il signor Ventriglia, racconto in versi di Marco Baliani, con disegni di Mirto Baliani.
Al libro è allegato un cd con la storia narrata dall’autore. La tipografia si è mossa su due piani paralleli: quello della notazione, per riportare nella scrittura i ritmi della voce, e quello dell’interpretazione visiva.

A fianco, alcune pagine di Bestiarara, di Arnal Ballester. L’Impact disegnato da Geoffrey Lee dà voce al poliziotto, al maresciallo e al commerciante nel momento più aggressivo del racconto di Ballester, quello in cui hanno finalmente catturato Bestiarara e vogliono farlo fuori. Ed è invece il Fairfield di Rudolph Ruzicka, a rappresentare visivamente la voce saggia e disarmante di Giulia,la giovane amica di Bestiarara che lo salverà dalla furia della folla.
Lo studio del carattere dei personaggi, nella gran parte dei libri che abbiamo pubblicato, è stato il punto di partenza per la scelta del carattere tipografico. Quasi sempre abbiamo cercato di dare a ciascuno la propria voce, aggressiva o suadente, sommessa o roboante. Il carattere tipografico diventa parte della narrazione, racconta gli stati d’animo e definisce la personalità degli attori della storia.

Articolo apparso su “Progetto grafico”, trimestrale dell’Aiap, Luglio 2004

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