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Luigi Pirandello

Luigi Pirandello

Luigi Pirandello nasce il 28 giugno 1867 nei pressi dell’odierna Agrigento. Dopo gli studi liceali compiuti a Palermo, rientra nel 1886 ad Agrigento, dove affianca per breve tempo il padre nella conduzione di una miniera di zolfo. Si laurea all'università di Bonn nel 1891 in Filologia romanza con una tesi dialettologica. Esordisce come poeta con "Mal giocondo" (1889) e con "Pasqua di Gea" (1891). Trasferitosi a Roma compone così le prime novelle e il suo primo romanzo, uscito nel 1901 con il titolo "L'esclusa". Escono anche alcune poesie come le "Elegie renane" nel 1905, "Zampogna" nel 1901, e "Fuori di chiave" nel 1912, la sua ultima raccolta poetica. Nel 1894 sposa ad Agrigento la figlia di un ricco socio del padre Maria Antonietta Portulano, con matrimonio combinato tra le famiglie. Dal 1903 vive anni difficili: l'allargamento di una miniera di zolfo causa alla famiglia Pirandello un grave dissesto economico. In seguito alla notizia dell'improvviso disastro finanziario, la moglie cade in una gravissima crisi di nervi. Nel 1904 il successo della pubblicazione a puntate de "Il fu Mattia Pascal" porta uno dei più importanti editori del tempo, Emilio Treves di Milano, a decidere di occuparsi della pubblicazione delle sue opere. Nel 1915-'16 inizia la sua prodigiosa e intensa attività teatrale, che alimenterà dibattiti e discussioni in Italia e all'estero. Proprio negli anni della grande guerra, scrive alcune tra le sue opere più celebri: "Pensaci Giacomino!", "Liolà" (1916), "Così è (se vi pare)", "Il berretto a sonagli", "Il piacere dell'onestà" (1917), "Ma non è una cosa seria" e "Il gioco delle parti" (1918). Nel 1921 raggiunge il grande successo internazionale con il capolavoro "Sei personaggi in cerca d'autore". Nel 1922 esce il primo volume della raccolta "Novelle per un anno". La sua produzione teatrale prosegue con "Enrico IV" e "Vestire gli ignudi" (1922), "L'uomo dal fiore in bocca" (1923), "Ciascuno a suo modo" (1924), "Questa sera si recita a soggetto" (1930). Nel 1924 si iscrive formalmente al partito fascista, da cui ottiene appoggi e finanziamenti per la compagnia del Teatro d'Arte di Roma. Nel 1926 esce in volume il suo ultimo romanzo, "Uno, nessuno e centomila", frutto di una lunga gestazione. Nel 1934 riceve il premio Nobel per la letteratura. Si ammala di polmonite, mentre segue le riprese a Cinecittà di un film tratto da "Il fu Mattia Pascal". Muore nella sua casa romana il 10 dicembre 1936.