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Gabrielle Vincent

Gabrielle Vincent

Il suo orso Ernest e la sua topolina Célestine sono stati così tanto amati che sono diventati film d’animazione e serie tv e un autore come Daniel Pennac ne ha curato la sceneggiatura e su di loro ha scritto nuovi racconti. Ancora nel 2024 con i due personaggi veniva realizzato un murale lungo una via di Bruxelles. Monique Martin, alias Gabrielle Vincent, è nata a Ixelles nel 1928, città del Belgio dove è stata sepolta dal 1972. Pittrice e quindi autrice di libri, a soli 15 anni comincia a guadagnarsi da vivere illustrando cartoline postali, poi si diploma nel 1951 all’Accademia Reale di Belle Arti di Bruxelles. Come pittrice passa dalla pittura in bianco e nero, carboncino, matita e china alla pittura a olio, ai pastelli e all’acquerello. Viaggia molto soprattutto nel Nord Africa. Nel 1970 pubblica il suo primo albo, in bianco e nero, “Le petit Ange à Bruxelles”. Verso la fine degli anni Settanta abbandona definitivamente la sua carriera di pittrice e comincia a lavorare solo come autrice di libri per bambini. Il primo libro di “Ernest e Célestine” è del 1981 ed è immediatamente segnato dal successo. Tra i numerosi titoli della serie, in tutto 26 di cui alcuni postumi, molti hanno ricevuto premi e riconoscimenti internazionali e sono stati tradotti in diverse lingue. Il 1982 è l’anno di pubblicazione di quello che è considerato il suo capolavoro, “Un jour, un chien”, libro in bianco e nero e senza parole, che nel 1988 è stato insignito del Sankei Children’s Book Award in Giappone. Nel 1989 ritorna sul tema dell’angelo con il libro “Désordre au paradis” e contemporaneamente pubblica 24 ritratti di Jacques Brel a matita rossa. Più tardi dedica disegni singoli ad alcune delle canzoni più famose del cantante belga. Nel 1992 pubblica “La Petite Marionnette”, di nuovo in bianco e nero, in una prima edizione con il testo, mentre nella seconda diventa un libro senza parole. Due anni dopo la breve serie dedicata a “Papouli et Federico”, che ripercorre un po’ lo schema affettivo di Ernest e Célestine, ma con un anziano signore e una bambina. I suoi due albi “giapponesi” - “La violoniste” e “Nabil” - sono stati pubblicati postumi e poi a distanza di pochi anni sono arrivati in Francia con l’editore Rue du Monde. “Mon petit Père Noël” è stato pubblicato per la prima volta nel 1994 e selezionato al Prix Bernard Versele.