Gli ideogrammi. Quelli coreani, ancor più eleganti ed armoniosi di quelli cinesi o giapponesi. A noi piace immaginare che la delicatezza e la profondità del segno di Ji Hyeon Lee li abbiano le loro radici, da lì traggano alimento e sostegno. E, forse, proprio la quotidiana familiarità con gli ideogrammi -rappresentazione del concetto, non del suono della parola- le ha suggerito un libro senza parole, in cui suggestioni e allusioni sono affidate esclusivamente alle immagini. “La piscina” è il suo primo libro, e lo ha realizzato a poco più di trent’anni -è nata nel 1981- dopo aver frequentato ed essersi diplomata alla Kaywon University of Art & Design e alla Hills. Nel catalogo di orecchio acerbo anche "La porta" (2018) e "L'ultima isola" (2023)