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Olga Tokarczuk

Olga Tokarczuk

È nata nel 1962 a Sulechów in Polonia. Nel 1979 ha iniziato a pubblicare i suoi primi racconti con uno pseudonimo. Nel 1989 ha esordito come poetessa. Il suo primo romanzo, pubblicato in Italia con il titolo “Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli” (E/O, 1999), risale al 1993. Insignita di numerosi premi letterari, tradotta in diciannove lingue e vincitrice per ben tre volte del Premio letterario Nike, ha ottenuto, coi i suoi romanzi, un enorme successo sia in Polonia che all’estero. É di una delle autrici più popolari in Polonia, per tre anni di fila i suoi libri sono stati votati come i più amati dal pubblico di lettori. Estranea a sperimentalismi linguistico-stilistici, come anche alle principali mode e correnti culturali degli ultimi anni, Olga Tokarczuk è una grande artigiana della prosa moderna. Olga Tokarczuk ha vinto numerosi premi letterari sia nazionali che esteri. Fra i suoi libri più noti “Dom dzienny, dom nocny”, candidato al premio Letterario Internazionale Impac di Dublino e per la prima volta pubblicato in lingua italiana con il titolo “Casa di giorno, casa di notte” (Fahrenheit 451, 2007). Un altro suo titolo “Che Guevara e altri racconti” è stato pubblicato in Italia nel 2006 dalle edizioni Forum. Podróż ludzi księgi è stato premiato al Concorso letterario dell'Associazione degli editori polacchi come migliore opera prima di narrativa. "Nella quiete del tempo" ha vinto nel 1997 il prestigioso premio della Fondazione Kościelski. Bieguni (edito in Italia nel 2019 da Bompiani col titolo I vagabondi) ha vinto nel 2008 il premio Nike, tra i premi più importanti della letteratura in Polonia, e nel 2018 il Man Booker International Prize. Ha vinto il premio Vilenica nel 2013. Il romanzo Księgi jakubowe ("I libri di Jacob") ha ricevuto un premio nell'edizione 2015 del premio Nike. Sempre nel 2015 Olga Tokarczuk ha ricevuto il premio internazionale del ponte tedesco-polacco, riconoscimento a persone particolarmente attive nella promozione della pace, dello sviluppo democratico e della reciproca comprensione tra i popoli e le nazioni dell'Europa.
Il 10 ottobre 2019 le è stato attributo il Premio Nobel per la Letteratura del 2018 «per la sua immaginazione narrativa che, con passione enciclopedica, rappresenta l'attraversamento dei confini come forma di vita».
Nel catalogo di orecchio acerbo, "L'uomo che non amava il proprio lavoro", un racconto inedito all'interno di "1989", un'antologia illustrata da Henning Wagenbreth.