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Shel Silverstein

“Io non avevo mai pensato di scrivere o disegnare per bambini. È stato il mio amico Tomi Ungerer a insistere… Praticamente mi ha obbligato, a calci e spinte, a entrare nell’ufficio del mio editore Ursula Nordstrom. E lei mi ha convinto che Tomi aveva ragione. E ho cominciato a fare libri per bambini.”Poeta, drammaturgo, compositore, paroliere, musicista, scrittore, illustratore, difficile immaginare un autore più poliedrico ed eccentrico di Shel Silverstein. Mick Jagger ha cantato le sue canzoni; sua è la colonna sonora di Thelma & Louise; ha avuto la nomination all’Oscar per le musiche di Cartoline dall’inferno di Mike Nichols; ha vinto il Grammy Haward con A boy named Sue interpretata da Johnny Cash. E per non farsi mancare nulla, ha pubblicato – testi e illustrazioni – su Playboy. Sapeva suonare la chitarra, il piano, il sassofono, e anche il trombone. Con grande disinvoltura alternava i tasti del pianoforte con quelli della macchina per scrivere, mai disdegnando la matita per illustrare le sue idee. Nel 1963, è nato “Lafcadio”, il suo primo libro per bambini. E con “Lafcadio” è nato oncle Shelby, il vecchio zio voce narrante dei suoi racconti, amato dai bambini di mezzo mondo. Nessuna esagerazione, le sue storie sono tradotte in trenta paesi. Storie che hanno avuto anche uno straordinario successo fra gli adulti. Negli Stati Uniti il suo “Light in the Attic” (“Una luce in soffitta”, orecchio acerbo, 2025) è stato ininterrottamente nella classifica generale dei libri più letti con il record di ben 182 settimane. Tra i suoi racconti più famosi, “The giving tree” e “The missing piece” (“Alla ricerca del pezzo perduto”, orecchio acerbo, 2013). Il primo è stato pubblicato in Italia da Salani con il titolo “L’albero”. Lo stesso editore ha curato anche la bellissima raccolta di poesie e racconti “Where the sidewalk ends”, uscita con il titolo “Strada con uscita”. Shel Silverstein se ne è andato nel 1999, lasciandoci una straordinaria eredità di storie, poesie, canzoni e disegni che continuano a farci ridere, riflettere e, soprattutto, sognare.