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Il maestro N. E.

illustrazioni di Simone Massi
ISBN 9788832070309

11,50 10,93

Descrizione

Il maestro N. E.

Un casale padronale toscano, ai piedi del Mugello. Un contadino, cappello in mano e figlio al fianco, chiede al signor Conte, padrone del fondo, di poter finalmente avere la luce in casa. Sventolando una lettera sotto il naso di padre e figlio, quello gli risponde che non da lui dipende, ma dalla società elettrica alla quale ha fatto domanda mesi e mesi prima. “Leggete, leggete se non mi credete” dice loro, ben sapendo che sono analfabeti. Umiliato, testa china, il contadino, il figlio per mano, lascia il casale. Passano i giorni, le settimane, i mesi, della luce nemmeno l’ombra. Oggi il contadino non è sul campo. Sta salendo per un sentiero, figlio riottoso al fianco, su per la montagna. “Ma si può sapere dove andiamo?” “Dal prete matto. Quello che insegna a leggere e a far di conto ai figli dei contadini.” E da quel giorno quel bambino condivide la straordinaria esperienza di Barbiana. Con le parole, impara a pensare. E a giudicare. Quei preti che benedicono le armi e condannano gli obiettori di coscienza, quelle professoresse che bocciano i figli degli ultimi. Sempre accanto a quel prete matto, fino all’ultimo, fino al suo capezzale. Ma nella tristezza e nel buio di quella giornata, uno sprazzo di luce. Finalmente sulla tavola di casa brilla una lampadina. Quel prete gli ha insegnato anche a far valer i suoi diritti. Un libro super premiato, adesso nella nuova edizione economica.

Giugno 2020
Collana: Orecchio acerbo economica
Età: dagli 8 anni in su
Pagine: 48
Formato: 24 x 32
Premio: Premio speciale della giuria Cassa di Cento 2017 | The White Ravens 2017 | Premio Festival della Mente 2017
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Intro.
Un casale padronale toscano, ai piedi del Mugello. Un contadino, cappello in mano e figlio al fianco, chiede al signor Conte, padrone del fondo, di poter finalmente avere la luce in casa. Sventolando una lettera sotto il naso di padre e figlio, quello gli risponde che non da lui dipende, ma dalla società elettrica alla quale ha fatto domanda mesi e mesi prima. “Leggete, leggete se non mi credete” dice loro, ben sapendo che sono analfabeti. Umiliato, testa china, il contadino, il figlio per mano, lascia il casale. La decisione è presa: il bambino andrà a scuola dal prete matto. L'esperienza della scuola di Barbiana, raccontata con gli occhi di un bambino.
1. Dal 26 al 34
Questa storia comincia con un sopruso. Il Conte che dovrebbe provvedere a fornire la luce elettrica al contadino che lavora le sue terre, sfrutta il fatto che lui non sappia leggere per fargli credere una cosa non vera. Saper leggere e scrivere segna una linea di discrimine tra chi ha il potere e chi non lo ha e questo rende le persone disuguali. Per questa ragione l'articolo 26 della Dichiarazione dei diritti umani proprio di questo si occupa. E anche nella nostra Costituzione c'è l'articolo 34 che ne parla, come pure la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Trovate i testi, leggeteli e poi in classe provate a ragionare su quante cose vi sarebbero precluse se non sapeste leggere, o scrivere o fare le 4 operazioni di aritmetica.
2. Lettera a una professoressa
«Cara signora, lei di me non ricorderà nemmeno il nome. Ne ha bocciati tanti. Io invece ho ripensato spesso a lei, ai suoi colleghi, a quell’istituzione che chiamate scuola, ai ragazzi che ‘respingete’. Ci respingete nei campi e nelle fabbriche e ci dimenticate. Due anni fa, in prima magistrale, lei mi intimidiva.» Queste sono le prime parole del libro che Lorenzo Milani ha scritto come atto di denuncia nei riguardi di una scuola che bocciava e lasciava indietro chi più di altri della scuola aveva bisogno. Con la vostra insegnante leggete “Lettera a una professoressa” e parlatene insieme.
3. Il prete matto
Lorenzo Milani, il prete di Barbiana, finché è stato in vita e ha operato in difesa degli ultimi, è stato considerato un personaggio scomodo persino dai vertici della Curia romana. Con i tuoi compagni di classe provate a ricostruire le tappe più significative della storia di questo prete 'matto'. E poi decidete da che parte stava la ragione e verificate quanto nella scuola sia effettivamente cambiato.
4. Una storia in bianco e nero
Simone Massi è il grandissimo illustratore de Il maestro. Il suo è stato un lavoro che lo ha molto coinvolto emotivamente e ha fatto un numero di disegni molto più grande di quelli poi utilizzati nel libro. La sua tecnica è molto interessante. Si chiama scratchboard e potete fare una piccola ricerca per vedere come funziona. In classe potreste procurarvi i materiali necessari e ognuno di voi potrebbe fare un disegno della frase di Don Milani: I care.
5. I care
Queste sono le parole dello stesso Lorenzo Milani sul motto che si legge sulla porta delle piccola scuola di Barbiana: «Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande 'I Care', è il motto intraducibile dei giovani americani migliori. 'Me ne importa', 'mi sta a cuore'. È il contrario esatto del motto fascista 'me ne frego'». Di recente la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha citato proprio don Milani e la frase ‘I care’, prendendo lui come esempio da imitare e la frase come motto dell'Europa. Sarebbe bello che, una volta l'anno, tu e i tuoi compagni scriveste sotto la frase ‘I care’ (realizzata con lo scratchboard come ha fatto Simone Massi) il vostro impegno - anche piccolo - verso qualcosa cui tenete, di cui volete assumervi la cura e la responsabilità. Sarebbe un esercizio di grande umanità e generosità.
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