Chiudi

L’estate dei tuffi

illustrazioni di Sara Lundberg
ISBN 9788832070910

16,50 15,68

Descrizione

L’estate dei tuffi

Il racconto struggente del buio che arriva talvolta nelle vite dei grandi, visto attraverso gli occhi pieni di luce di una bambina.

Il papà di Zoe è in un ospedale per malati di mente. Lei lo va a trovare con la mamma, ma quando lui non vuole più, lei continua ad andarci da sola e si mette ad aspettare in giardino. Così, giorno dopo giorno, diventa amica di un’altra paziente, Sabina, che è una nuotatrice e insieme passano l’estate parlando e facendo finta di tuffarsi e di nuotare nel giardino. Il calore che per ora il suo papà non è in grado di darle le arriva da Sabina. Zoe e Sabina, attraverso i loro tuffi immaginati, stanno nuotando insieme verso l’amicizia e l’accettazione della diversità e delle difficoltà. Poi il papà di Zoe torna finalmente a casa. Sta meglio, ma ancora non è felice e la bambina capisce che forse non è così grave, che nella vita si può convivere anche con la tristezza, qualcosa che appartiene a ciascuno di noi.

Un libro commovente, potente, fondamentale tanto nelle parole quanto nelle immagini, un libro che tutti dovrebbero leggere.

Giugno 2022
Età: dai 6 anni in su
Pagine: 48
Formato: 25 x 28,5
Pubblicato in: anche in lingua svedese
Premio: The Best Children's Books List 2022
fileMentre si aspetta succede sempre qualcos'altro
2022-08-31-Scaffale basso
fileDi estati complicate, cruciali, crudeli
2022-07-25-Immaginarie
fileSara Stridsberg & Sara Lundberg (orecchio acerbo editore): L'estate dei tuffi
2022-06-21-Leggere insieme a mamma e papà
Intro.
Il racconto struggente del buio che arriva talvolta nelle vite dei grandi, visto attraverso gli occhi pieni di luce di una bambina.Il papà di Zoe è in un ospedale per malati di mente. Lei lo va a trovare con la mamma, ma quando lui non vuole più, lei continua ad andarci da sola e si mette ad aspettare in giardino. Così, giorno dopo giorno, diventa amica di un’altra paziente, Sabina, che è una nuotatrice e insieme passano l’estate parlando e facendo finta di tuffarsi e di nuotare nel giardino. Il calore che per ora il suo papà non è in grado di darle le arriva da Sabina. Zoe e Sabina, attraverso i loro tuffi immaginati, stanno nuotando insieme verso l’amicizia e l’accettazione della diversità e delle difficoltà. Poi il papà di Zoe torna finalmente a casa. Sta meglio, ma ancora non è felice e la bambina capisce che forse non è così grave, che nella vita si può convivere anche con la tristezza, qualcosa che appartiene a ciascuno di noi.Un libro commovente, potente, fondamentale tanto nelle parole quanto nelle immagini, un libro che tutti dovrebbero leggere.
1. Uscire dalla visuale
Nella storia che racconta Sara Stridsberg il papà della protagonista da un giorno all’altro esce dalla visuale della sua bambina perché viene ricoverato in un ospedale per malattie mentali. La cosa che più la preoccupa è lo spazio vuoto che lui ha lasciato. E quando, con la mamma, vanno a trovarlo per lei tutto torna un po’ come prima. Potergli parlare, poterlo guardare e poterci giocare per lei è importante e di grande aiuto. Perché nella difficoltà, non perdere di vista una persona che amiamo ci può essere di conforto?
2. Non ricordarsi com’è
Nonostante le visite, il papà non sembra migliorare e un giorno scrive un biglietto di addio perché non ha più la voglia o non trova più la forza di stare a contatto con le persone che gli vogliono bene. Questo bisogno di stare da soli è una sensazione che certamente hai provato anche tu almeno una volta. Prova a ricordare i pensieri che in quei momenti ti passavano per la testa. Confermi che all’improvviso tutto sembra perdere importanza e che non ci si ricorda più come sia essere felici? Quale consiglio daresti, anche in base alle tue esperienze, per venirne fuori?
3. Incontrarsi sotto gli alberi
La bambina nel grande giardino dell’ospedale incontra un’altra paziente, Sabina. Grazie alla capacità che dimostrano entrambe di avere, ossia quella di immaginare di essere al mare a fare tuffi, si costruisce la loro intesa. Questa giovane donna è la prova provata di quanto sia sottile il confine tra il ‘sentirsi’ sani e il ‘sentirsi’ malati. Secondo te quali sono le ragioni per le quali Sabina e la bambina sono così vicine e sono capaci di intendersi così bene? E quali sono i momenti del libro in cui le immagini raccontano il loro specialissimo rapporto?
4. La collana di perle azzurre
La tavola che ritrae Sabina e la bambina sdraiate sul prato con quella collana di perle di quel meraviglioso azzurro che è lo stesso dei loro occhi spalancati e forse anche lo stesso del cielo che stanno guardando è una delle illustrazioni più belle di Sara Lundberg (ha anche un posto d’onore in copertina). Con i tuoi compagni provate a fare un esercizio di lettura delle immagini e dell’uso del colore. Come potrebbe essere interpretata la scelta dell’artista di disporre in quel modo i loro corpi e le loro teste? Che pensieri vi suggerisce il gioco dei capelli di entrambe che si confondono? Provate anche voi a trovare 5 colori che siano nella stessa perfetta armonia cromatica, come quelli prescelti da Sara Lundberg.
5. Davvero felice
Il papà finalmente ritrova la propria voglia di stare in mezzo agli altri, ricorda di nuovo come voler bene alla sua ‘polpettina’ e torna a casa. Dopo un duro inverno, arriva sempre una primavera. Le parole con cui il libro si conclude dicono una grande verità con cui bisogna fare i conti. Ragionare sulla felicità è un esercizio molto importante. Provare a leggere dentro di noi le emozioni non deve spaventare, al contrario è utile per trovare la strada giusta quando ci sentiamo persi. Per esempio, fai un elenco di tre ‘piccole’ cose che ti fanno sentire bene. Hai mai incontrato la felicità e se sì, quando?
Iscrizione newsletter